orecchie tappate

Quella delle orecchie tappate è una sensazione comune a tutti, che si può provare durante un viaggio in aereo o durante una salita in montagna con la macchina. Altre volte invece non è solo una “sensazione”, ma con un’effettiva ostruzione del condotto uditivo. Situazione certamente fastidiosa ma di facile soluzione se curata con i giusti tempi e i giusti modi. Scopriamoli insieme!

La sensazione che si ha quando abbiamo le orecchie tappate è quella di essere in una realtà “ovattata”, con suoni poco nitidi. Le cause che possono provocare la sensazione di avere le orecchie tappate sono davvero molteplici, tuttavia la maggior parte di esse sono comuni e facilmente risolvibili.

Raffreddore

Una congestione nasale – ed un’eccessiva produzione di muco come reazione difensiva del nostro corpo – può essere una delle cause più comuni delle orecchie tappate. Il nostro organismo non riesce a sciogliere ed espellere il catarro formatosi in maniera eccessiva, andando a bloccare le nostre vie aeree. In questi casi l’utilizzo di mucolitici, anche naturali, possono aiutare ad ammorbidire e scaricare l’eccesso, andando anche ad alleviare la sensazione di tappo alle orecchie.

Pressione

Pressione. Questo succede quando ci troviamo in ambienti che richiedono un cambio di altitudine, di pressurizzazione o di immersione (come già detto salendo in montagna con la macchina, in aereo o praticando sub-diving). Questa fastidiosa situazione uditiva viene definita tecnicamente “barotrauma“. Durante questi episodi le orecchie tappate sono una sorta di “autodifesa” del corpo, che si isola dall’esterno dando modo di ambientarsi alla nuova condizione gradualmente. In questo caso possiamo aspettare che le orecchie si “stappino” da sole oppure accelerare il processo masticando un chewingum, deglutendo o sbadigliando forzatamente.

Cerume

La sensazione delle orecchie tappate è causata dalla presenza di un “tappo di cerume” all’interno del nostro orecchio. Ciò significa, in linguaggio più tecnico, che vi è un accumulo straordinario delle secrezione ceruminosa che ostruisce il condotto uditivo. La formazione del tappo è un processo relativamente lungo (almeno 6 mesi), che però si rende evidente solo quando vi è una totale ostruzione del condotto. Solitamente in questi casi, oltre alla sensazione dell’orecchio tappato, si possono riscontrare anche acufeni e cali uditivi temporanei. Per prevenire la formazione del tappo si consigliano spray ad olio appositi per sciogliere il cerume in eccesso associati ad una corretta igiene quotidiana con acqua tiepida e sapone delicato. In alcuni casi, quando si interviene dopo che il tappo si è formato, sarà necessario l’intervento di un otorino, che effettuerà un apposito “lavaggio”.

Se noti che il calo uditivo o gli acufeni persistono anche dopo il lavaggio fatto da un medico Otorino, contattaci per un controllo audiometrico: la salute del tuo udito è importante!

fruscio orecchio

Un recente studio afferma che in Italia le persone affette dal disturbo dell’acufene sono più di un milione, quasi il 20% quindi, con una frequenza maggiore fra i 40 e i 60 anni e una predisposizione naturale più forte negli uomini che nelle donne[1]. Ma da dove proviene questo fruscio all’orecchio? E vi è una soluzione?

L’acufene, o tinnitus, è una sensazione uditiva descritta di solito come un ronzio, un fruscio all’orecchio che tende a presentarsi in maniera costante. Il suono non è riconducibile ad una fonte esterna, ma viene avvertito solo dal soggetto interessato. Questo sintomo quindi non corrisponde nella realtà a nessun suono nel senso fisico del termine, ma solo ad un segnale “bio-elettrico” generato a livello dell’apparato uditivo o del sistema nervoso centrale.

L’acufene colpisce indistintamente uomini e donne, ma solitamente coloro che ne soffrono di più sono gli uomini al di sopra dei 40 anni e le persone anziane.

Come dichiarato dal National Institute on Deafness and Other Communication Disorders (NIDCD), l’acufene può insorgere per diversi motivi, ma è comunemente connesso con l’eccessiva esposizione ai suoni molto forti che danneggiano le delicate cellule ciliate all’interno dell’orecchio. Altri fattori scatenanti ma altrettanto significativi possono essere delle infezioni dell’orecchio, patologie cardiache o neurologiche, disfunzioni tiroidee, farmaci ototossici, stress, eccessivo accumulo di cerume…

Esistono dei rimedi?

Da qualche anno sono comparse nuove metodologie e discipline, che combinando il counselling ad una terapia di stimolazione sonora, permettono di ottenere risultati soddisfacenti e ottimistici. Sebbene infatti non ci sia una cura specifica, l’adozione di questi metodi sta ricevendo una buona risposta da parte dei pazienti affetti da acufene.

È bene sottolineare come l’acufene non sia in realtà una patologia, ma piuttosto un sintomo, ed è quindi necessario identificarne le cause grazie all’aiuto di uno specialista. Le sedute di counselling con un Audioprotesista qualificato, che abbia conseguito una formazione specifica nel trattamento dell’acufene, aumentano le probabilità di successo. Assieme a ciò, l’adozione di una terapia sonora mirata promette notevoli miglioramenti durante lo svolgimento delle normali attività quotidiane di chi soffre d’acufene.

Ma come fa un suono ad eliminare un altro suono senza creare una nuova fonte di disturbo? In realtà la sensazione uditiva prodotta dagli apparecchi acustici per l’acufene non corrisponde a dei veri e proprio suoni specifici. Essi sono piuttosto dei toni prodotti da appositi generatori di rumore che aiutano a minimizzare il contrasto tra i ronzii e il fruscio dell’orecchio e l’ambiente sonoro circostante. In questo modo si cerca di recare sollievo e attenuare il fastidio. A suo volta questo permetterà al cervello, e di conseguenza a tutto il corpo, di rilassarsi. Lo stress tra l’altro è uno dei fattori più comuni tra quelli che provocano l’insorgenza dell’acufene; ridurlo e favorire il relax è di vitale importanza per poter trattare con efficacia il problema.

Se soffri di acufene o credi di soffrirne, e sei interessato ad una eventuale soluzione, contattaci subito per una visita!


[1] B.A. Culhane, All about Tinnitus, Version 1.4 (2014), BTA.

prevenzione ipoacusia

Con il termine “ipoacusia” si indica l’indebolimento della capacità uditiva, manifestabile a tutte le età e con diversi gradi di intensità. Colpisce indistintamente sia uomini che donne, e la sua comparsa può derivare da diverse cause. La prevenzione però è possibile e molto importante.

L’ipoacusia può manifestarsi per molteplici ragioni:

  • Danni alla nascita e/o predisposizione genetica;
  • Reazioni ototossiche ad alcuni medicinali (come ad esempio alcuni antibiotici) e trattamenti anti-tumorali (chemioterapici, radiazioni…);
  • Invecchiamento dell’orecchio
  • Ripetuta e prolungata esposizione a rumori forti, superiori quindi agli 80 dB;
  • Frequenti infezioni all’orecchio, come otiti;
  • Complicazioni durante la gravidanza e il parto.ù

Metà di queste ragioni possono però essere evitate con un’attenta prevenzione. Infatti secondo l’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) le persone a rischio sordità tra i 12 e i 35 anni sono circa 1 milione, e ciò proprio per la mancata adozione di comportamenti atti a prevenire l’insorgere di eventuali perdite uditive.

Ma quali sono questi comportamenti che possono aiutarci a preservare il nostro prezioso udito?

  • Non ascoltare musica ad un volume troppo elevato con gli auricolari per un tempo prolungato. Ascoltare musica troppo alta direttamente nel nostro condotto uditivo può portare infatti un danneggiamento serio alle cellule cigliate, che si occupano di trasformare il suono in impulso elettrico. In questo caso, un’ottima tecnica per regolarsi in autonomia è quella di seguire la regola del 60/60: impostare il volume del dispositivo al 60% e utilizzarlo non oltre i 60 minuti consecutivi;
  • Evitare di frequentare ambienti troppo rumorosi senza avere con sé protezioni adeguate;
  • Avvertire sempre il medico e assumere medicinali particolari solo sotto il suo stesso controllo;
  • Fare un check-up periodico (consigliabile una volta all’anno) da uno specialista per controllare la salute uditiva.

Contattaci ora per ottenere il tuo controllo dell’udito con il nostro Audioprotesista presso il nostro centro: si sa, prevenire è meglio che curare!

ipoacusia

Molti dei piaceri della vita dipendono da un buon udito: le conversazioni con gli amici, una risata… Eppure si arriva ad un certo punto dove tutto ciò non avviene più in modo ottimale, e seguire una conversazione può diventare stancante e frustrante. Ma cosa significa di preciso “perdita uditiva”? E che cos’è l’ipoacusia?

L’ipoacusia è uno dei problemi di salute più diffusi al mondo. Secondo una ricerca l’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) stima che siano circa 500 milioni le persone che al mondo ne soffrono. In Italia la percentuale di persone affette da una perdita uditiva si aggira intorno al 12% della popolazione italiana, ossia quasi 8 milioni di abitanti su 60 milioni totali!

Questo problema è comunemente associato all’età avanzata, anche se in questo caso si dovrebbe parlare più correttamente di presbiacusia, ma in realtà vi è una percentuale sorprendentemente elevata di persone tra i 12 e i 35 anni affette da ipoacusia: negli ultimi anni infatti il traffico, i macchinari, la musica e la tv hanno creato un certo inquinamento acustico che possono condurre ad una perdita uditiva con ripercussioni su tutte le fasce d’età.

L’ipoacusia può essere congenita, ossia presente sin dalla nascita come sindrome prenatale, magari di natura ereditaria o causata da una complicanza durante la gestazione, o acquisita, dovuta ad un gran numero di fattori come traumi, presbiacusia, malattie infettive…

Sebbene le cause dell’insorgere di questa perdita uditiva possono essere diverse e molteplici, esistono due tipologie fondamentali di ipoacusia: trasmissiva e neurosensoriale.

  • Ipoacusia trasmissiva: il problema riguarda l’orecchio esterno o medio. Il deficit uditivo può in questo caso essere spesso trattato con un intervento di tipo medico e chirurgico. Una causa di ipoacusia trasmissiva è ad esempio la presenza di un’infezione cronica dell’orecchio medio.
  • Ipoacusia neurosensoriale: è la tipologia più diffusa, che ha origine nell’orecchio interno oppure a livello del nervo acustico. In questo caso il problema è persistente e può essere trattato grazie all’impiego di apparecchi acustici.

Per maggiori informazioni sull’udito e su come trattare l’ipoacusia, contatta il nostro Audioprotesista! Ti aspettiamo!