Gli apparecchi acustici esistono di vari modelli e dimensioni, applicabili alla maggior parte delle persone ipoacusiche: c’è, però, anche la possibilità di averli su misura. Vediamo insieme come funziona la personalizzazione degli apparecchi acustici.

Gli apparecchi acustici si possono suddividere in 2 grandi macro aree: i retroauricolari, ossia quelli appoggiati sul retro dell’orecchio; e gli endoauricolari, ossia quelli inseriti nel condotto uditivo, più o meno completamente (tra cui quelli che in tv vengono presentati come “invisibili”). Sono proprio gli endoauricolari che spesso sono eseguiti “su misura”, al fine di avere degli apparecchi acustici completamente adattabili al proprio condotto uditivo.

Ma come si crea un apparecchio acustico su misura?

La prima cosa da fare è prendere l’impronta dell’orecchio, o meglio, del condotto uditivo. Questo permetterà di riprodurre quindi fedelmente l’esatta forma dell’orecchio.

L’audioprotesista, prima di procedere, farà un’otoscopia: questo accerterà la possibilità di controllare se ci sia un qualche impedimento che rende impossibile fare un’impronta. Se c’è un’infiammazione, un tappo di cerume, escoriazioni o irritazioni sarà necessario risolvere il problema prima di effettuare l’impronta. Una volta che il condotto uditivo è ispezionato e tutto rientra nella norma, l’audioprotesista potrà procedere.

Per prendere l’impronta si inserisce nel condotto uditivo una pasta particolare (per capirci, qualcosa di simile a quando si prende l’impronta dell’arcata dentaria per realizzare un apparecchio). Questo materiale si solidificherà in pochi minuti, prendendo la forma dell’orecchio. Per evitare danni al timpano, prima di inserire la pasta con una speciale siringa (niente ago, non preoccupatevi!) si mette all’interno del condotto un otoblock, ossia un piccolo “tamponcino” che impedirà alla pasta di andare oltre. Una volta solidificata, l’impronta verrà delicatamente estratta dall’orecchio, controllando che non si siano formate bolle d’aria, irregolarità o spazi vuoti.

apparecchi acustici su misura

L’audioprotesista ora spedirà l’impronta finale dell’orecchio quindi al produttore o a un laboratorio specializzato. La scelta del tipo di chiocciola, di apparecchio e del materiale dipende da vari fattori, come la forma dell’orecchio o il tipo di perdita uditiva.

Ma le impronte si prendono solo per creare apparecchi endoauricolari? No, la scelta di un’impronta su misura spesso ricade anche per creare delle chiocciole su misura, ossia della parte interna che negli apparecchi acustici retroauricolari si inserisce nel condotto uditivo. Questo garantisce che l’apparecchio acustico resti ben ancorato all’orecchio, evita il feedback che si può generare a causa della dispersione del suono e darà maggior potenza all’apparecchio.

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