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fruscio orecchio

Un recente studio afferma che in Italia le persone affette dal disturbo dell’acufene sono più di un milione, quasi il 20% quindi, con una frequenza maggiore fra i 40 e i 60 anni e una predisposizione naturale più forte negli uomini che nelle donne[1]. Ma da dove proviene questo fruscio all’orecchio? E vi è una soluzione?

L’acufene, o tinnitus, è una sensazione uditiva descritta di solito come un ronzio, un fruscio all’orecchio che tende a presentarsi in maniera costante. Il suono non è riconducibile ad una fonte esterna, ma viene avvertito solo dal soggetto interessato. Questo sintomo quindi non corrisponde nella realtà a nessun suono nel senso fisico del termine, ma solo ad un segnale “bio-elettrico” generato a livello dell’apparato uditivo o del sistema nervoso centrale.

L’acufene colpisce indistintamente uomini e donne, ma solitamente coloro che ne soffrono di più sono gli uomini al di sopra dei 40 anni e le persone anziane.

Come dichiarato dal National Institute on Deafness and Other Communication Disorders (NIDCD), l’acufene può insorgere per diversi motivi, ma è comunemente connesso con l’eccessiva esposizione ai suoni molto forti che danneggiano le delicate cellule ciliate all’interno dell’orecchio. Altri fattori scatenanti ma altrettanto significativi possono essere delle infezioni dell’orecchio, patologie cardiache o neurologiche, disfunzioni tiroidee, farmaci ototossici, stress, eccessivo accumulo di cerume…

Esistono dei rimedi?

Da qualche anno sono comparse nuove metodologie e discipline, che combinando il counselling ad una terapia di stimolazione sonora, permettono di ottenere risultati soddisfacenti e ottimistici. Sebbene infatti non ci sia una cura specifica, l’adozione di questi metodi sta ricevendo una buona risposta da parte dei pazienti affetti da acufene.

È bene sottolineare come l’acufene non sia in realtà una patologia, ma piuttosto un sintomo, ed è quindi necessario identificarne le cause grazie all’aiuto di uno specialista. Le sedute di counselling con un Audioprotesista qualificato, che abbia conseguito una formazione specifica nel trattamento dell’acufene, aumentano le probabilità di successo. Assieme a ciò, l’adozione di una terapia sonora mirata promette notevoli miglioramenti durante lo svolgimento delle normali attività quotidiane di chi soffre d’acufene.

Ma come fa un suono ad eliminare un altro suono senza creare una nuova fonte di disturbo? In realtà la sensazione uditiva prodotta dagli apparecchi acustici per l’acufene non corrisponde a dei veri e proprio suoni specifici. Essi sono piuttosto dei toni prodotti da appositi generatori di rumore che aiutano a minimizzare il contrasto tra i ronzii e il fruscio dell’orecchio e l’ambiente sonoro circostante. In questo modo si cerca di recare sollievo e attenuare il fastidio. A suo volta questo permetterà al cervello, e di conseguenza a tutto il corpo, di rilassarsi. Lo stress tra l’altro è uno dei fattori più comuni tra quelli che provocano l’insorgenza dell’acufene; ridurlo e favorire il relax è di vitale importanza per poter trattare con efficacia il problema.

Se soffri di acufene o credi di soffrirne, e sei interessato ad una eventuale soluzione, contattaci subito per una visita!


[1] B.A. Culhane, All about Tinnitus, Version 1.4 (2014), BTA.